Ci adoperammo subito per cercare nuove proposte: gelati caldi (quasi semifreddi), selezione di cioccolate, the, infusi, tisane, monoporzioni di semifreddi. Niente: i clienti erano sempre pochi.
Era quasi Natale, ricordiamo ancora il bruciore al cuore, la rabbia per le serate con pochi o nessun cliente.
Nel gennaio 1990 chiudemmo per un mese (in pratica le nostre ferie…). “Dobbiamo cercare un’alternativa” pensammo “proviamo con le Crêpes”. E allora via con la vecchia Renault a visitare Crêperie in giro per Svizzera e Francia. Ma ci rendemmo presto conto che non era quella la soluzione, per i tempi di preparazione troppo lunghi. Se le numerose comitive di dieci o quindici amici che frequentavano la gelateria, avessero ordinato tutti delle Crêpes ci sarebbe voluta più di mezz’ora per servirli tutti… troppo tempo.
Tornammo a casa delusi e un po’ amareggiati. Ma la fortuna ci attendeva dietro l’angolo e più precisamente a casa di mia mamma. Quella stessa sera ci invitò a cena e per consolarci ci preparò i nostri piatti preferiti. Mangiammo, anche se con poco entusiasmo, e alla fine lei si avvicinò con una pirofila esclamando: “ve go preparà el budin dea nona: tosi parchè non fè i budini?” Una folgorazione!
Dopo centinaia di prove che trasformarono la nostra cucina di casa in un laboratorio, nel marzo 1990 cominciammo a produrre e far assaggiare ai nostri clienti i primi budini chiedendo loro un parere per migliorare gusto, consistenza e abbinamenti.
Fu così che nel giugno 1990 nacque il primo menù della Buddineria con la doppia “d” (perchè anche il marketing vuole la sua parte…) con i suoi primi 12 buddini.
Oggi il menù della Buddineria conta ben 42 differenti proposte (anche per asporto): budini con frutta, budini con cereali, budini magri-light, budini liquorosi, budini senza glutine, budini-vegan senza latte o derivati, buddini speciali e buddini-gelato.
E ancora oggi, come allora, i nostri clienti continuano a gustare e apprezzare i buddini tutto l’anno!